Il Regno di Narbon, con la sua capitale Orlen, è uno stato feudale prevalentemente agricolo, dove la società è rigidamente strutturata attorno al cavalierato. I cavalieri, depositari dei feudi, costituiscono la spina dorsale del regno. La cultura narbonese è profondamente radicata nei concetti di onore e nella costante ricerca della perfezione in ogni ambito, dalle arti marziali alla condotta personale. L'aderenza a un rigido codice d'onore influenza ogni decisione e interazione sociale, plasmando un regno dove la reputazione e la lealtà sono valori supremi.
Nel Regno di Narbon la società è rigidamente strutturata attorno al cavalierato. Il Re regna su una gerarchia di nobili guerrieri, ognuno legato a lui da giuramenti di fedeltà e investito di feudi da amministrare. I cavalieri rappresentano l'élite militare e sociale, e il loro codice d'onore influenza profondamente ogni interazione, plasmando una società dove la reputazione e la lealtà sono valori supremi. La popolazione rurale è legata alla terra e al volere dei propri signori.
Le città narbonesi sono centri di commercio agricolo e sedi del potere feudale, dove la vita è meno austera rispetto a Mordun, ma comunque regolata da tradizioni secolari e gerarchie sociali ben definite. I tornei cavallereschi e le sontuose celebrazioni nobiliari sono eventi centrali della vita cittadina, momenti di ostentazione di abilità e prestigio. L'artigianato legato alla produzione di armi e armature di alta qualità è fiorente, alimentando la potenza militare del regno.
La cultura di Narbon è un inno all'onore, al coraggio e alla ricerca della perfezione in ogni ambito. La cavalleria è idealizzata, e le gesta eroiche sono celebrate in ballate e poemi che tramandano un'eredità di valore e lealtà. L'etichetta e il rispetto delle tradizioni sono fondamentali. Le arti marziali e l'equitazione sono tenute in grande considerazione. La religione degli dei è profondamente integrata nella vita quotidiana, con feste e rituali stagionali che scandiscono il ciclo agricolo e la vita della comunità.
La politica estera del Regno di Narbon è principalmente difensiva, volta a proteggere i propri confini dalla minaccia espansionistica dell'Impero di Mordun. Il regno cerca alleanze con le altre nazioni che condividono la stessa preoccupazione, anche se le antiche rivalità e la diffidenza reciproca rendono difficili coalizioni stabili. La diplomazia è spesso utilizzata per cercare sostegno e per negoziare tregue temporanee, ma la minaccia costante della guerra incombe sul regno.
La spiritualità di Narbon è legata all'Antica Via, un pantheon di divinità venerate da tempi immemori. Ogni dio o dea ha una sfera di influenza specifica, e i fedeli cercano il loro favore attraverso preghiere, offerte e rituali. La fede è integrata nella vita quotidiana, con feste e celebrazioni stagionali che onorano le diverse divinità. I cavalieri spesso invocano la protezione degli dei prima della battaglia e i luoghi sacri, come boschi antichi e sorgenti, sono venerati.
La cultura narbonese è ossessionata dal raggiungimento della perfezione in ogni campo, dalle arti marziali alla poesia. I cavalieri dedicano la loro vita all'allenamento e al perfezionamento delle proprie abilità. Si dice che alcune antiche casate nobiliari possiedano manufatti magici o conoscenze perdute risalenti a un'epoca precedente all'attuale regno, custodite gelosamente e tramandate di generazione in generazione.
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